Coquinarius

Realizzazione del nuovo bancone e della vetrina per il Ristorante-Enoteca Coquinarius a Firenze, via delle Oche 11/r, dietro Piazza Duomo.

La richiesta progettuale è stata quella di creare una nuova immagine per il locale che lo rendesse più dinamico e vivace senza cambiarne i valori e l’atmosfera.

I materiali scelti per tradurre questo concept sono stati il legno e il corten, un metallo ossidato color ruggine. Entrambi sono materiali naturali che comunicano calore e familiarità e sono molto legati al mondo del vino.
Il legno utilizzato è un legno di recupero in listelli ed è lo stesso abete delle cassete dei vini.
I listelli sono stati montati in modo da formare disegni geometrici dalle linee diagonali per dare movimento al locale e creare un elemento facilmente riconoscibile.

Per il bancone non si è voluto cambiare il flusso di lavoro a cui il personale era ormai abituato ed anche la rapidità in cui doveva essere realizzato l’intervento (le poche ore di mattina prima che il ristorante aprisse per pranzo) hanno condizionato le scelte in una sostanziale ottimizzazione degli spazi con integrazione delle attrezzature esistenti.
E’ stato sostituito il piano in legno con uno in marmo di carrara trattato, più resistente ed igienico e facile da mantenere. Sono state create delle mensole in corten per alloggiare i numerosi calici che occupavano gran parte della superficie di lavoro e la confusione di elementi presenti all’uscita della cucina è stata razzionalizzata da due nuovi mobiletti in ferro e legno che organizzano menù, posate e gli altri elementi per la sala.
Il frontale del bancone è stato ricoperto con un nuovo pannello in listelli di legno che da calore all’ambiente ed ospita il logo del locale, subito percepibile fin dall’ingresso.

La vetrina è stata ricavata dall’entrata secondaria del locale, ovvero l’accesso al magazzino. La sfida è stata riuscire a creare un elemento con funzione espositiva e di passaggio, che schermasse il contenuto del magazzino ma contemporaneamente permettesse il passaggio della luce naturale.

Sono state realizzate quindi due ante, una apribile e l’altra fissa. Sull’anta apribile una cornice di corten forato filtra la luce all’interno e serve come sostegno a una colonna di cassette di vino illuminate. Lo sporto fisso riprende il legno delle cassette reinterpretato con il disegno geometrico dei listelli di recupero sul quale l’insegna del locale crea un gioco di luce che da profondità alla scritta.

Sopra la vetrina e sull’ingresso del locale sono state infine inserite due discrete insegne in corten illuminate da un piccolo spot. La sagoma tagliata al laser rappresenta un cavatappi, storico logo del locale che lo rende subito individuabile.

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