Carbanchel 31 + 32

Qualche settimana fa a Madrid si è tenuta la IX “Semana de la Arquitectura”, un’iniziativa molto interessante e piena di eventi..tanto piena che alla fine non si riesce praticamente a vedere niente..ma essendo quest’ anno in situazione privilegiata e potendo prendermi una mattinata libera ho deciso di unirmi a una visita guidata a due recenti edifici residenziali di edilizia sovvenzionata nel quartiere di Carabanchel.

Carabanchel è un quartiere di espansione residenziale nel sudest di Madrid, dove l’ufficio comunale “de la vivienda y el suelo” ha promosso una serie di progetti innovativi come quello di bambù dei Foreign Office Architects, quello delle stanza volanti di Dosmasuno, o ancora quello a colori di Amman-Canovas-Maruri.

Io sono stato a visitare Carabanchel 31 di Coco Arquitectos e Carabanchel 32 di Santiago de Molina, Hayden Salter, Agatángelo Soler.

Abbiamo iniziato con il 32..che mi ha lasciato molto perplesso..intanto per la scelta del colore dell’edificio, un grigio scuro e triste, poi per la distribuzione interna degli appartamenti. Le piante graficamente sono molto piacevoli e dinamiche con tutte quelle linee inclinate, e l’idea della fascia di servizi come elemento compositivo è anche interessante..però poi doverci vivere..

L’appartamento che abbiamo visitato era di dimensioni assai ridotte e sfruttato male. Si entrava direttamente in un soggiorno cucina su cui si apriva il bagno che tra porte, radiatori e spazi di circolazione poneva non poche difficoltà al momento di doverlo arredare. Le stanze dalle forme trapezioidali non consentono un’ ottima collocazione dei letti. Quella con bagno era più piccola e un letto matrimoniale entrava a malapena. Quella più grande aveva un armadio a parete molto poco profondo nel quale non so bene cosa potesse starci.. La scelta del riscaldamento elettrico poi mi è sembrata piuttosto singolare, se non direttamente antiecologica e costosa..ma forse mi sbaglio..Tra l’altro nella fascia di zone di servizio della pianta solo erano inclusi i bagni, in maniera che una casa piccola come questa ne aveva ben due..un po’ un eccesso forse dati i metri quadri.

Salendo in terrazza l’impressione era di essere in un canile: sono stati riservati spazi per stendere i panni per ogni appartamento, creando una serie di gabbie di metallo piuttosto inquietante.

Unica nota di colore il teatrino delle marionette al piano terra…chissà se verrà mai utilizzato..forse gli architetti stessi andranno una volta a settimana a intrattenere i poveri bambini che cresceranno in questi angoscianti spazi?

Molto meglio la visita al secondo complesso, il numero 31, con le sue gabbiette volanti in metallo microforato. Il complesso occupa un grande isolato su terreno inclinato e forma un anello, anch’esso inclinato, che si sviluppa attorno a un cortile tagliato da percorsi diagonali e da tre cubetti bianchi che ospitano zone di servizio. Sotto la corte si sviluppa un altissimo parcheggio con volumetrie da cattedrale.

Gli appartamenti qui sono decisamente più vivibili, con geometrie più regolari e una migliore distribuzione degli ambienti nonostante le misure ridotte. Il primo presentava sempre il problema dell’ingresso-salotto-cucina-spazio di circolazione che rende un po’ difficile collocare un divano e un tavolo senza che stiano nel mezzo. Il secondo invece aveva una distribuzione ottimale, prevedendo l’ingresso in un piccolo corridoio/disimpegno con a sinistra una camera e poi il bagno, a destra uno dei piccoli cubetti/terrazza, e a dritto lo spazio giorno.

Il tetto in questo caso non era praticabile ma ricoperto di collettori solari che forniscono acqua calda a tutto l’edificio.

Insomma, sicuramente premio all’originalità e al voler fare qualcosa di diverso nell’edilizia pubblica..però magari in casi di dimensioni così ridotte bisognerebbe non sottovalutare l’importanza di un buon progetto di interni per poter prevedere correttamente la collocazione di mobili e la massima vivibilità degli ambienti.

altre foto del 32

altre foto del 31

Lorenzo

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